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Anche libero va bene (2006)

Anche libero va bene

Un film di e con Kim Rossi Stuart (2006)

 

La famiglia continua a essere uno degli argomenti più comuni e frequenti nell’ultimo cinema italiano.
Kim Rossi Stuart alla sua opera prima interpreta Renato, un padre single che vive coi suoi due figli, Viola e Tommi.

Abbandonato dalla moglie Stefania (Barbora Bobulova), Renato cerca di condurre avanti al meglio la famiglia, ma non è semplice quando si hanno anche problemi di lavoro. Chi ne soffre di più è il piccolo Tommi.
Spaccato di vita fra le mura di casa, che si ispira, seppure alla lontana, al cinema del Neorealismo, Anche libero va bene, corre sul concetto del modo di vivere l’infanzia, dell’essere figli della nostra infanzia, e della differenza di sguardo sul mondo che possono avere un padre e un figlio. Esperienza contro innocenza, grigio contro blu. E così Tommi che vive altri mondi (l’artefatta famiglia borghese del vicino di casa che lo accoglie a braccia aperte), quando può si chiude al dolore (per lui, la madre che ritorna è un pericolo non una gioia) e si rifugia sul suo amato tetto per guardare dall’alto ciò che accade.

Renato, invece, non può più fuggire, perchè il suo tempo è finito, e sfoga la rabbia trattenuta, contro tutto e tutti, ovvero contro se stesso.

Solo il suo animo gentile lo salva, figlio dell’innocenza perduta che riaffiora grazie all’amore.


Kim Rossi Stuart si mette in gioco con impegno, in prima persona, dietro e davanti alla macchina da presa, sebbene il suo ruolo dovesse essere interpretato da un altro attore. Il suo è un film personale, piccolo, a tratti acerbo, complesso da assorbire perchè troppo semplice nella costruzione, che viene fuori alla distanza, quando si è usciti dalla sala, quando è trascorso del tempo. Lo stesso tempo che ci dirà se è diventato adulto anche come regista.