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Tribunali, denunce e carte bollate..

Ciao Genitori Singolari. Scrivo questa lettera riassumendo i 5 anni trascorsi tra tribunali, Asl, comandi di polizia e centri psicologici. Sposata con un uomo che probabilmente non ha nulla a che fare con me, di professione avvocato e quindi con una grande credibilità, alla fine del 2009 decide di punto in bianco di abbandonare casa.
Sgomenta chiedo la motivazione e da li una serie di insulti sulle mie capacità di madre, sulla mia fisicità rotondetta, sul fatto che volessi fagli da "manager" nella sua attività di avvocato.....sul fatto che non sono ordinatissima. Mi cade il mondo addosso e subito, io che gli facevo a tempo perso da assitente (ho un lavoro di 30 ore settimanali e due figli piccoli), io che gli ho confezionato la pagina web, io che venivo coinvolta in tutti gli investimenti immobiliari di famiglia nonché negli investimenti finanziari, sentendomi distrutta mi rivolgo ad una psicologa che mi spieghi come mai una persona arriva ad insultare pesantemente un'altra senza mai, in quindici anni aver detto una parola. Da li parte un tira molla di un anno, durante il quale scopro che ha un'altra. Allora il quadro è finalmente chiaro; peccato che per scoprirlo ho dovuto prendere un investigatore privato perché lui, che era andato a convivere con lei, non me lo aveva neppure detto..
Mi trovo quindi coinvolta mio malgrado in una separazione GIUDIZIARIA. La sua richiesta: affido esclusivo dei due bambini e mia perizia psichiatrica. Ovviamente il giudice, che è una persona intelligente, me ha dato l'affido congiunto e la permanenza presso di me dei bambini, più assegno per me e per loro, a causa della disparità di stipendio. Apriti cielo, come direbbe mia nonna. Lui che non mi manteneva in costanza di matrimonio costretto a mantenermi adesso? Allora ecco tutta una serie di ritorsioni a danno dei ragazzi. Il piccolo comincia a manifestare disagi psicologici e lui mi impedisce di curarlo.....Andiamo e torniamo in udienza più volte ma per lui è sempre un no. Succede che io incontro un uomo...il mio attuale compagno. Splendida persona mossa da dinamiche differenti da quelle del mio ex. Il mio ex mi fa scene di gelosia.....ma come, lui che convive con l'altra da subito, si permette di fare scene di gelosia? Pazzesco penso io, e non gli do credito. Arriva quindi a inseguirmi con la sua compagna mentre sono in macchina con il mio compagno e mio figlio obbligandomi ad accostare e a discutere di nulla. Nasce una rissa e tutti e quattro finiamo al pronto soccorso.....Da qui il giudice nomina una Perizia sulle Capacità Genitoriali....Nulla di che per i periti, se non lo stress dei due figli. Intanto dopo 4 anni il giudice finalmente mi permette di curare il piccolo....dandomi l'affido esclusivo delle cure psicologiche del ragazzino a prescindere dal consenso (meglio diniego) del padre..... Ma ora per finire mi ha accusato di stalking! Ma dico io, 5 sms di media al mese e 40 mail all'anno di cui il 98 per cento relative ai bambini e il 2 per cento sfoghi di vario tipo perché mobbizzata fanno di me una stalker? Nessun appostamento sotto casa, Dio vuole che viviamo in due paesi differenti, nessun tentativo di contatto da parte mia (e a che pro, con il mio compagno sto benissimo).
E' da 5 anni che subisco denunce civili, penali .....dispetti vari.....Che cosa devo fare??? Accetto da persone sane di mente qualsiasi consiglio...
Luciana
 
 
Cara Luciana, il vantaggio della sua storia è che non ci sono dubbi: la guerra potrebbe continuare all'infinito se dovesse dipendere dal padre dei suoi figli; e mi dispiace leggere che i figli ne hanno già fatto le spese, come purtroppo spesso accade.
Comunque, non ci sono segni da parte di lui di presa di coscienza della realtà, e cioè che lei ha l'affido dei figli e il tribunale si è espresso a suo favore.
Quindi dipende veramente solo da lei. Vuole davvero mettere fine a cinque anni di tribunali, servizi, bolli e forze dell'ordine? Allora deve cambiare lei, non aspettare che sia lui a farlo.
Si tratta di cambiare radicalmente abitudini: niente più mail, neppure 40 mail l'anno. E tantomeno sms, telefonate o quant'altro. Sfoghi poi, neanche l'ombra: li riservi per le persone che possono capire che si tratta di sfoghi e non di aggressioni, non faccia l'errore di credere che può permetterseli perchè ha tutte le ragioni; qui ragioni e torti non c'entrano.
Questo significa che- per la gestione dei figli-  dovrà affidarsi ad una routine settimanale che non prevede deroghe, e se ve ne saranno dovrà essere preparata a gestirle in autonomia, senza ritorsioni e rimuginamenti.  Il padre non viene nelle giornate in cui dovrebbe? Lei si organizzerà in modo da aver previsto che questo possa accadere. Vorrebbe iscriverlo al corso di nuoto, che farebbe tanto bene a suo figlio? Se il figlio è d'accordo, comunicherà al padre la cosa, gli chiederà di farle sapere entro massimo un paio di giorni se ha qualcosa in contrario; se nulla accade lei procederà; se avanzerà delle valide ragioni contrarie, lei le valuterà, e se le riterrà non fondate andrà avanti da sola col corso, anche nel sostenerne ovviamente le spese, se potrà permetterselo. Altrimenti dovrà rinunciare.
Per poter affrontare questa fase di "disintossicazione" dal conflitto, le consiglio di cominciare a pensarsi come se fosse una mamma single: semplicemente non può contare sull'altro genitore, come se non ci fosse.
E fa niente se vorrebbe mandare lui dai professori, dal pediatra o a fare la tessera dell'asl; e non importa se vorrebbe poter avere il suo apposggio circa il corso di nuoto o di pallavolo: lui non esiste, se non come padre nel rapporto diretto che ha con i suoi figli, cosa che lei agevolerà comunque in tutti i modi possibile, sempre nel loro principale interesse.
Naturalmente dovrà continuare ad informarlo circa tutte le decisioni che intende prendere per i vostri figli e auspicare che faccia la sua parte, quando richiesto. Ma lasci a lui la decisione di partecipare o meno, lei parta dall'idea comunque che può fare anche a meno di lui.
E non è forse davvero così? Ha la fortuna di avere un compagno con cui va d'accordo, e che, da quanto si capisce dalla lettera, ha un buon rapporto coi suoi figli: a lui potrà destinare i suoi sfoghi e le sue preoccupazioni, come accade in tutte le relazioni d'amore.
Se comincerà a ragionare in questo modo, vedrà che le occasioni di scrivergli mail diminuiranno in modo drastico. Ma non sarà facile e le consiglio di cominciare a darsi l'obiettivo di non scrivere mail per almeno un mese continuativo. Quando sarà trascorso questo mese da parte sua, vorrà dire che sarà sulla buona strada. Se infatti supererà questa fase critica, è possibile che successivamente -e finalmente- possiate fare solo i genitori, come sarebbe stato giusto fin dall'inzio. Ma per arrivare lì è essenziale superare la fase...di astinenza da conflitto. E non conosco altra strada che quella che le ho suggerito.
Si faccia anche aiutare se ne ha la possibilità; ha scritto che si è già rivolta  a suo tempo ad un professionista, lo faccia ancora, per affrontare al meglio questa fase.
Un caloroso in bocca al lupo e ci dia ancora notizie.
 
(a cura di Linda Francioli)