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sos convivenza coi figli di lui

Gentile dottoressa, sono una donna di 32 anni, senza figli. Da 3 anni e mezzo ho un fidanzato che ha due figli maschi di 12 anni (gemelli). Con loro non ci sono mai stati problemi, i bambini mi cercano quando non ci sono e hanno fortemente voluto la convivenza tra me e il loro padre.

Il problema è mio. Sono cresciuta ricevendo un'educazione abbastanza rigida e ora che conviviamo tutti insieme da un paio di mesi, non so più come comportarmi. Mi spiego meglio: i bambini sono vivaci, come è normale, ma io non sopporto certi loro atteggiamenti: stare in piedi sul divano (nuovo), sbattere l'asse del wc, toccare ogni singolo oggetto in casa, non mostrare attenzione per nulla (uno di loro ha già macchiato vistosamente il muro della sala, appena dipinto, con le mani sporche di unto). Ho già cacellato altre macchie in giro per la casa. La parete della loro stanza è già macchiata di impronte nere!Un'ultima cosa che mi ha fatto davvero andare fuori dai gangheri è stata che questa mattina, tempo di alzarmi e andare in bagno, trovo uno dei figli nel lettone al mio posto! Se sulle altre cose posso stare zitta, su questa proprio non transigo. Il letto è mio e di suo padre. Punto. Gliel'ho detto a colazione che la cosa non mi andava e spero l'abbia capito.Ormai quando ci sono loro in casa (3/4 gg a settimana) io non posso più guardare un programma in tv, solo e sempre partite di calcio. Sto anche attraversando un momento di cambiamento molto particolare. In tre mesi ho cambiato lavoro (drasticamente) e sono andata a convivere (vivevo da sola da 5 anni).
 
Come devo comportarmi? Mi ripeto sempre che non sono la madre, che non sono figli miei. Pare che tutti si aspettano da me che sia presente, collaborativa, flessibile e comprensiva, come se fosse una cosa scontata. Aggiungo che mi preoccupo per loro, per la resa scolastica, che riordino la camera, preparo la colazione, li porto a scuola..etc ect. Più o meno una tata insomma. La cosa mi pare assurda. Aiutatemi.
 
Cinzia

 

Cara Cinzia, mi sembra che alcune delle cose che lei pretende siano legittime, compreso il desiderio di avere il  letto coniugale a disposizione della coppia e non della figliolanza. E di non avere i muri imbrattati  e il divano rovinato. Ma per tutti, avere a che fare con dei pre-adolescenti implica imparare come si fa a farsi ascoltare.  Non creda che ai genitori naturali venga necessariamente facile, anzi: tutti prima o poi vivono questo sconcerto che è la necessità di farsi ascolatare e però di farlo in modo che non sia  l'esercizio del potere puro (col suo correlato di urla, strilli e minacce).Mi rendo conto che è tentata da questa strada del "potere", in fondo la casa è sua e vorrebbe gestirla come pare a lei, sente che ne ha diritto; e ha ragione. Tuttavia intuitivamente capisce che sbraitare non la porterebbe troppo lontana, perchè corre il rischio di alienarsi il rapporto coi ragazzi e forse anche di creare problemi alla sua relazione di coppia, che invece mi sembra felice. Io lascerei perdere il fatto che il problema è suo nel senso dell'educazione che ha ricevuto e che ha definito troppo rigida. Non scomoderei insomma le tecniche o le competenze della psicoterapia e i suoi derivati per trovare soluzione a  questo problema. Piuttosto mi concentrerei sulla formazione, a partire dal fatto che è si un problema suo, ma nel senso che deve imparare delle competenze di comunicazione genitori-figli che le sono sconosciute, perchè fino ad ora non ha sentito la necessità di utilizzarle!

Genitori Singolari (ed altri) offrono dei percorsi formativi a questo scopo, provi a considerare questa possibilità ( e per esempio il seminario Genitori Efficaci, metodo di T.Gordon, che organizziamo più volte l'anno) è molto in linea con questi obiettivi. Aspetti però il momento opportuno per lei: tutti i cambiamenti che ha affrontato in questi ultimi tempi mi sembrano infatti delle ragioni comprensibili di un certo affaticamento; esso riduce la capacità di tollerare e negoziare le proprie ragioni e i propri spazi, ma anche la possibilità di imparare cose nuove! Meglio aspettare un momento di maggiore tranquillità, che sono certa verrà presto, e poi magari risentirci per una sua partecipazione.

Un caloroso in bocca al lupo e cordiali saluti.

(a cura di Linda Francioli)

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